“Il complesso della Chiesa e Oratorio di San Filippo Neri rappresenta un unicum per l’arte organaria vicentina, meta da tutto il mondo di organisti e appassionati. Infatti la chiesa custodisce il primo organo a due tastiere costruito dal più rappresentativo organaro della storia di Vicenza, Giovambattista De Lorenzi, strumento costruito nel 1835 che guarda al futuro. Nell’attiguo Oratorio invece un’organo del 1845 sempre del De Lorenzi dove l’organaro omaggia il grande passato dello strumento italiano. Questi strumenti sono stati oggetto di restauri filologici sin dai pionieri del restauro conservativo, il dott. O. mischiati ed il M° L.F. Tagliavini.

The Church complex and Oratorium of San Filippo Neri possess unique features about the art of organ making in Vicenza, a city which is and has been a location of interest for organists from all over the world. As a matter of fact, the church preserves the first organ with two keyboards built from the most representative organ maker in the history of Vicenza, Giovambattista De Lorenzi. When the instrument was built in 1835, it introduced features that looked to the future. In the adjacent Oratorium, G. De Lorenzi built another organ in 1845, paying homage to the past tradition of italian organ making art. These instruments have been subject of faithful rebuilding from the pioneers of conservative restoration, Dott. O. Mischiati and Professor L.F. Tagliavini.

L’organo della Chiesa Parrocchiale di S. Filippo Neri di Vicenza - costruito da Giambattista De Lorenzi per la festa del patrono Neri il 26 maggio 1835 - è il primo strumento a due tastiere dell’organaro vicentino. Citato più volte dalle cronache del tempo questo strumento veniva considerato tra i lavori “più distinti” del De Lorenzi. L’originaria disposizione fonica subì una riforma nel 1895 ad opera dell’organaro Romano Zordan di Caltrano con un intervento volto ad interpretare la nuova estetica del tempo, quella dell’organo liturgico secondo la riforma ceciliana, sostituendo numerose canne (soprattutto dell’Organo Eco) e aggiungendo altri registri. Alcune sonorità originali come il registro della Tromba, del Flautone, della Cornetta dovettero lasciare il posto alla Tuba mirabilis, l’Eufonio, la Viola da Gamba, la Dulciana e altri.

L’importante intervento di restauro operato dall’organaro Alfredo Piccinelli nel 1975, fu quello di ristabilire, per quanto possibile e solo in parte, la fonica originaria del De Lorenzi. Questo intervento di non facile portata è stato rispettoso e coerente con il rinnovato interesse per l’organo antico, in un momento storico in cui questi strumenti venivano spesso depauperati, manomessi ed elettrificati.

Nel 2012 è stato fatto un altro accurato restauro ad opera dell’organaro Daniele Giani di Corte de’ Frati (CR); interessanti scoperte sul somiere hanno permesso di riportare ulteriormente lo strumento all’antica fisionomia, in particolare completando le file dei registri di Flauto e Ancie mancanti.

Disposizione
Due manuali di 58 tasti (DO1 – La5).
Pedaliera di 24 tasti (DO1 – SI 2), estensione reale di 12 note.
Divisione tra Bassi e Soprani: DO diesis 3 – RE 3.
Registri
Registri
Grand’organo (tastiera inferiore)      Organo Eco (tastiera superiore)
Principale 16’                               Principale 8’
Principale 8’                                 Bassi Ottava
Principale 8’                                 Soprani Quintadecima
Ottava                                       Decimanona e Vigesimaseconda
Quintadecima                              Flauto Traversiere Soprani
Decimanona e Vigesimaseconda      Cornetta (dal Fa 2)
Vigesimasesta e nona                   Violetta 4’
Flauto 8’                                    Oboe 8’
Flauto in VIII
Flauto in XII                                Pedale
Flauto in XV                                Contrabassi e Ottave 16’ – 8’
Cornetta (da Sol2)                       Bassi Armonici 8’
Tromba 8’                                   Trombone 8’
Clarinetto 8’                                Bombardone 16’
Voce Umana                                Timballi

 

In grassetto i registri che sono stati completati delle canne mancanti nel restauro del 2012.

 

Pedaletti e accessori
Unione I al pedale, Unione tastiere, Combinazione preparabile II Organo, Ripieno I Organo, Combinazione preparabile I Organo, Terza mano, Timballone, Tremolo, Gelosia dell’Eco.I registri del I Organo sono composti in larga maggioranza da canne di De Lorenzi (ad eccezione del Principale 16’); i registri dell’Eco sono invece in maggioranza di Zordan, con presenza di canne di De Lorenzi (come la Violetta bassi e l’Oboe).I registri di Pedale sono in parte di De Lorenzi e parte di Zordan. I somieri sono di Zordan.
 
 

 

L’organo De Lorenzi dell’Oratorio dei PP. Filippini, autentico gioiello di arte organaria, fu costruito da Giovambattista De Lorenzi nel 1845 e fu l’opera n. 33 dell’organaro vicentino. Fu danneggiato durante gli eventi bellici nel 1945 e in seguito restaurato da Alfredo Piccinelli di Padova nel 1971, Negli anni ’90, a seguito anche di studi sempre più particolareggiati a favore dell’organo storico e delle tecniche di restauro, si è cominciato a pensare ad una manutenzione straordinaria che potesse mettere ancora più in risalto le caratteristiche dell’arte del De Lorenzi. Questa manutenzione è stata affidata all’organaro Romain Legros di Settimo di Pescantina (VR); nell’ottobre 1999 egli ha provveduto al completo smontaggio dell’organo dalla cantoria. Questa operazione, mai effettuata prima, ha permesso di rilevare l’originario mantice a cuneo del De Lorenzi che si conservava perfettamente integro nel soffitto del vano dell’organo. Sono state riviste tutte le parti meccaniche, la manticeria e ogni parte del manuffatto per il totale ripristino prima del rimontaggio. Per la cantoria e il prospetto della cassa è stato recuperato il colore originale rinvenuto sotto la pittura con effetto finto legno del 1972.Questo strumento rappresenta la prima attività del De Lorenzi, sia per le piccole dimensioni che per la fedeltà all’estetica e alla fonica tipica dell’organo italiano della prima metà dell’800.
 
 
Disposizione dell’organo dell’Oratorio di S. Filippo
Manuale di 52 tasti (DO 1 – SOL 5) con prima ottava corta.
Pedaliera di 18 tasti, a leggio (DO 1 – La 2), costantemente unita al manuale, estensione reale di 12 note; il SOL 2 corrisponde alla Terza Mano, il LA 2 al Rollante.
Divisione tra Bassi e Soprani: DO diesis 3 – RE 3.
REGISTRI:
Fagotto Bassi (8’)                 Principale basso (8’)
Tromba dolce Soprani (8’)       Principale soprano (8’)
Flutta reale Soprani (8’)         Ottava bassa
Flauto in XII soprani              Ottava soprana
Flaugioletto Soprani              Decimaquinta
Voce Umana                        Decimanona
Bassi di rinforzo (pedale)        Vigesimaseconda
                                        Vigesimasesta
                                        Vigesimanona 
Accessori: Tiratutti - Terza mano - Rollante 
questo strumento e’ stato restaurato con il contributo della Fondazione CARIVERONA, 2006 ORGANO
 

Organo positivo autore anonimo di scuola napoletana della prima metà del XIX sec.; restaurato da Alfredo Piccinelli nel 1986. E’ collocato sul pavimento del Presbiterio, della Chiesa di San Filippo, dietro l’altare maggiore.

Una tastiera con prima ottava corta, senza pedaliera.
Disposizione fonica:
Principale 8’
Ottava 4’
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda
Flauto in XII (dal Sol diesis 1, nella seconda ottava)
 
 
 
 
 
 
 

Giovan Battista De Lorenzi, illustre organaro vicentino

Giovan Battista De Lorenzi (Schio, 12 marzo 1806 – Vicenza, 25 dicembre 1883) è stato artista, teorico, inventore, scrittore, l’artigiano più rappresentativo dell’arte organaria vicentina del XIX secolo. A diciannove anni costruì il suo primo organo per la Basilica dei SS. Felice e Fortunato. Intorno al 1830 si stabilì a Vicenza in contrà S. Domenico; sposatosi il 6 settembre 1830 a Codognè (Treviso) con Maria Tron, ebbe sei figli di cui soltanto Antonio Luigi divenne organaro.Artista ancora insuperato nell’arte organaria, di origini scledensi ma in giovane età trapiantato con la sua bottega artigiana a Vicenza, il De Lorenzi rappresenta una delle figure più interessanti e curiose sia per i significativi traguardi raggiunti con la sua opera che per la versatilità culturale non comune a questa professione.Organaro, inventore, scrittore e poeta, il De Lorenzi ha lasciato una straordianaria testimonianza della sua arte attraverso gli strumenti che ancora oggi sentiamo suonare in diverse chiese della città, organi perfettamente funzionanti e restaurati.A Vicenza basta ricordare quelli dell’Oratorio e Chiesa dei Filippini, del Tempio di S. Corona, della Chiesa di S. Giuliano, mentre in provincia solo per citarne qualcuno merita di ricordare quelli di Malo, Tonezza, Longare, Agugliaro. L’attività di questo illustre organaro ha superato i confini della nostra provincia arrivando alle città di Treviso, Belluno, Padova, Pordenone, Trieste Verona, Cremona e molte altre località.Molti strumenti sono giunti a noi attraverso interventi più o meno pesanti degli organariche gli sono succeduti. A tutt’oggi egli rimane l’unico vero organaro vicentino, senza dubbio tra le personalità più geniali, i suoi strumenti sono assai pregevoli per la bellezza del suono, di ottima fattura, solidità e precisione.Fino al 30 agosto 1881, De Lorenzi giunse a fabricare complessivamente 180 organi (organi nuovi e restaurati).Inventò il sistema fonocromico per ottenere l’espressione del suono; esso si ottiene con una doppia canna per tasto, al primo scatto parla la prima canna per ottenere il piano e con l’abbassare totale del tasto si aggiunge anche la seconda canna ottenendo il forte. Quindi i registri con il sistema fonocromico sono dotati di una doppia fila di canne.Ebbe numerosi premi e riconoscimenti:1851: per l’invenzione dell’organo fonocromico, presso l’Istituto Lombardo di scienze, lettere ed arti.1855: premio all’Esposizione Internazionale di Vienna per l’organo del Duomo di Schio (oggi non più conservato)1856: premio all’Esposizione Internazionale di Parigi;1856: Medaglia d’oro dall’Accademia Olimpica di scienze, lettere ed arti di Vicenza.1857 Medaglia di I classe per meriti civili dell’Ist. Arti unite di Parigi; Premio dal re V. Emanuele II. Morì a Vicenza, il 25 dicembre 1883.

Ritratto di G. B. De Lorenzi, da “Persone memorabili

in Vicenza” di G. Da Schio (Biblioteca Bertoliana, Vicenza)

 

Margherita Dalla Vecchia, organista e clavicembalista, dal 1987 è organista titolare agli storici organi dell’Oratorio e Chiesa di San Filippo Neri di Vicenza.

Insegna organo, canto gregoriano, prassi esecutive del repertorio antico e barocco al Conservatorio “F.E. Dall’Abaco” di Verona. Assai vasto il suo repertorio che comprende importanti opere di tutta la letteratura organistica – dalla fine del ‘400 ai giorni nostri - sviluppata ed eseguita su strumenti di valore artistico e organario di tutti i tempi, anche per importanti restauri ed eventi a fianco di autorità della cultura e della Chiesa (es. card. G. Ravasi). All’attività concertistica che svolge in tutta Europa per importanti festival e rassegne affianca la direzione dell’ensemble vocale e strumentale (orchestra barocca) Il Teatro Armonico; con questo ensemble sviluppa il lavoro di studio, ricerca e diffusione della storia musicale in seno alla Congregazione dei PP. Filippini, sia in ambito locale che nazionale, ospite di diverse Congregazioni e Diocesi.